mercoledì 20 gennaio 2010

Chorisia (Ceiba) speciosa

Pianta xerofila sudamericana, comunemente chiamata "albero bottiglia", viene coltivata in molti giardini comunali nelle regioni mediterranee per la sua rusticità e le splendide fioriture che ricoprono l'intera pianta di un rosa acceso.
In questo periodo dell'anno sono in fruttificazione e il fogliame è particolarmente ridotto.



Boschetto nel letto del Rio Turia a Valencia, notare che le piante giovani tendono a crescere prima in verticale e poi a sviluppare il tronco in larghezza.


Pianta con il fusto a bottiglia già sviluppato



La corteccia ha molte spine, anche se sono in maggior numero negli esemplari più giovani


Il frutto ricorda un poco quello del cacao



Una volta maturo, il frutto si apre e ne esce cotone che verrà trasportato dal vento con i semi




Frutto immaturo con i semi ancora bianchi (a maturazione saranno neri)


domenica 10 gennaio 2010

Fioritura invernale Aloe arborescens

Questa è una aloe in piena fioritura natalizia dopo le abbondanti piogge di dicembre.









venerdì 8 gennaio 2010

Testudo graeca

Da bambino avevo una bellissima Testudo hermanni, animale naturalmente presente nel territorio italiano, mentre due anni fa allevai per poco tempo due cuccioli di Testudo marginata, originaria del sudest europeo. Questa ultima esperienza si interruppe col mio trasferimento, però ora da qualche mese ho potuto riprendere la mia passione per i rettili con 4 splendidi cuccioli di Testudo graeca. Essendo il primo letargo ho pensato di farglielo fare per poco tempo, un mese o poco più, in modo controllato. Ho evitato di privarle del tutto di questa loro funzione fisiologica perchè in natura ibernano senza problemi di sorta dopo pochi mesi dalla nascita, e gli individui a cui non viene fatto fare il letargo possono crescere troppo in fretta ed andare incontro a qualche malformazione. Ora ho allestito un terrario di 75cm x 45cm x 35cm.h, con un fondo di terra di campo, ciotoli, un rifugio con foglie secche (che usano per dormire), ciotolina per il cibo (così si sporca meno di terra) e una grossa conchiglia come abbeveratoio. Per fornire il calore necessario ho collocato una lampada HeatGlo Infrared 75w in modo che nel punto più caldo la temperatura sia di 25-30ºC, e nel punto più freddo di 17-20ºC. Infine ho posto una lampada ReptiGlo Desert Compact con il 5% di UVB per permettere la sintesi della importante vitamina D3.






Dopo averle svegliate e fatte scaldare un poco, ho messo le testuggini a bagno in acqua tiepida in modo che potessero bere. Molto spesso aprofittano di questa operazione per defecare e orinare, per cui è necessario vigilarle e cambiare l'acqua quando si sporca.


Dopo il bagno un pasto a base di erbe selvatiche, in questo caso malva, tarassaco, e un po' di carota gratuggiata. Sulle piante ho spolverato un poco di osso di seppia in polvere, in modo da dare un poco di carbonato di calcio in più. Questo è quanto mai necessario quando per vari motivi non possiamo raccogliere erbe spontanee ad alto contenuto di calcio, e dobbiamo ricorrere alla lattuga. Questa verdura è molto appetita dalla tarta, però contiene troppo fosforo e alla lunga è dannosa. Le altre piante che uso dare sono foglie di trifoglio, radicchio (sia quello rosso di Chioggia e Verona che quello variegato di Castelfranco, che coltivo appositamente in terrazzo), ibisco, e fiori di rosa e ibisco. Sporadicamente qualche frutto di stagione, e assolutamente mai carne, latticini, nè tantomeno crocchette per cani o gatti, che sono molto dannosi per tutte le tartarughe terrestri europee, strettamente vegetariane.